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Che cos’è un conto deposito?

Che cos’è un conto deposito?

Un barattolo di vetro con etichetta “Savings” pieno di monete tenuto fra le mani di una signora vestita di bianco e rosa.
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Marzia Vradini

Data dell'ultima modifica: 04/07/2022

Fra gli strumenti preferiti degli italiani, il conto deposito sembra non passare mai di moda. Sarà per l’idea di sicurezza che emana, sarà per la semplicità che lo caratterizza, l’idea di investire i nostri risparmi in una soluzione del genere pare quasi scontato. Ma che cosa sono realmente i conti deposito, che caratteristiche hanno, quando sono nati e perché? Vediamolo assieme.

1. Che cos’è un conto deposito?

Un conto deposito è sostanzialmente un contratto tra un cliente e un ente bancario che consente di ottenere un conto di liquidità che, come suggerisce il nome, serve a depositare dei soldi per poter ottenere un rendimento.

Insomma, il concetto è semplice. Quando affidiamo i nostri soldi a una banca, glieli stiamo prestando, per permetterle di operare. In cambio, la banca ci promette di toccare degli interessi su quegli stessi soldi.

Come abbiamo detto, su un conto deposito si può solo versare del denaro (e prelevarlo al momento della scadenza del periodo prefissato - o anticipatamente, quando necessario), rendendolo quindi un prodotto dalle funzionalità piuttosto limitate.

Un conto deposito, inoltre, è quasi sempre abbinato a un conto corrente, che gli serve di appoggio per poter esistere. In questo modo, i due conti sono legati. 

Ma ciò che ne fa la forza principale è il fatto che il conto deposito assicura una remunerazione garantita. Il valore di questa remunerazione dipende essenzialmente dal tipo di conto deposito sul quale si decide di investire il proprio denaro, che può avere due forme:

  1. conto deposito libero
  2. conto deposito vincolato

I conti deposito liberi

La particolarità dei conti deposito liberi è che il denaro versato al loro interno è accessibile e prelevabile in qualsiasi momento, senza dover per forza aspettare la scadenza dei vincoli temporali. Questa libertà si traduce però in tassi di rendimento inferiori rispetto ai conti vincolati.

Vanno inoltre presi in considerazione alcuni costi come l'imposta di bollo, pari allo 0,2% del saldo (per i conti con una giacenza media superiore a 5.000 euro) e la ritenuta fiscale sugli interessi maturati, pari al 26%.

I conti deposito vincolati

Come lo dice il nome, i conti deposito vincolati hanno la particolarità di bloccare i tuoi soldi senza permetterti di farne libero uso qualora ne avessi bisogno. Questo permette da una parte tassi di interesse più elevati, ma allo stesso tempo ti costringe a rinunciare alla tua liquidità.

Si tratta quindi di una soluzione da prendere in considerazione se hai un orizzonte di risparmio molto lungo: se non svincoli i tuoi soldi e arrivi alla fine del periodo concordato con la banca, potrai usufruire di tassi maggiori rispetto ai conti deposito liberi, anche se sempre piuttosto bassi.

2. Qual è la differenza tra un conto deposito e un conto corrente?

Come abbiamo visto, potremmo definire un conto deposito una sorta di salvadanaio, uno strumento statico, che il più delle volte ha bisogno di un conto corrente per poter sussistere e dall’operatività ridotta.

Un conto corrente, invece, gestisce le entrate e le uscite ricorrenti e la sua operatività è legata alle abitudini dei suoi utilizzatori. Su un conto corrente:

Per entrambi i conti è previsto il pagamento di un’imposta di bollo.

Conto deposito

Imposta di bollo dello 0,2% del capitale investito

Conto corrente

Imposta di bollo fissa di 34,20 € (per somme superiori ai 5.000 € sul conto delle persone fisiche e per somme superiori a 100 € per conti di società)

3. Vantaggi e svantaggi dei conti deposito

I conti deposito, quindi, sembrerebbero uno strumento ottimale, ma bisogna fare attenzione. Se i risparmi depositati superano i 100.000 € c’è il rischio che il fondo interbancario non possa tutelare gli interessi maturati. Ciò significa che la tua banca non potrà garantirti la restituzione dei tuoi soldi. Quindi è bene tenervi sopra somme inferiori a 100.000 €.

Tieni anche presente che questi strumenti offrono tassi di rendimento in linea o inferiori allo stato dei tassi di interesse di mercato. Come hai visto nelle tabelle, infatti, i tassi di interesse non superano mai la soglia del 2%, che è il tasso di inflazione medio.

Questi tassi di interesse, inoltre, possono essere modificati dalla banca in modo unilaterale, il che significa che, senza chiedere il tuo permesso, se la banca vede dei ribassi nei tassi di interesse di mercato, può conseguentemente abbassare quelli del tuo interesse.

4. Domande frequenti

💳 Qual è il codice IBAN del conto corrente?

Il codice IBAN (International Bank Account Number) è composto da un massimo di 34 caratteri alfanumerici. I primi due caratteri identificano il Paese, le due cifre seguenti sono di controllo e vi è infine il codice BBAN (Basic Bank Account Number) che corrisponde alle coordinate della banca e del conto corrente.

🤔 Che cos’è il RID?

Il RID indica il rapporto interbancario diretto, sigla utilizzata in Italia fino all’1 febbraio 2014, quando è stata sostituita da SSD (Sepa Direct Debit), includendo così la zona euro e unificando le procedure tecniche per il trasferimento di denaro fra i Paesi aderenti. In parole povere, indica l'addebito diretto degli ordini provenienti da un determinato creditore, che il debitore conferisce alla propria banca. È utile, per esempio, per il pagamento delle bollette.

🤷Cosa vuol dire avere un conto corrente cointestato?

Il conto corrente cointestato è un conto intestato a due o più soggetti. Questo vuol dire che al momento dell'apertura, se si opta per questa possibilità, devono essere presentati i documenti di tutti i soggetti a cui il conto viene intestato, ovvero carta d'identità e codice fiscale. Le operazioni che si possono effettuare sono identiche alle operazioni eseguibili con conto corrente con un unico titolare. Infatti, è possibile: accreditare lo stipendio, domiciliare le utenze, inviare bonifici, effettuare dei prelievi, depositare assegni.

🌍 Dove e quando sono nati i conti deposito?

I conti deposito nascono in Canada nel 1991, quando ING Direct lancia il primo conto deposito della storia con l’obiettivo di creare una soluzione di investimento con rendimenti maggiori rispetto a quelli di un conto corrente.

5. Qualche info in più

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