6. Quali sono i rendimenti di un'assicurazione sulla vita?
Quando si parla di rendimenti di un’assicurazione sulla vita, si fa riferimento alla cifra guadagnata sulla polizza, al netto di premi versati e spese sostenute. Si tratta di un fattore fondamentale nella scelta della giusta polizza e non va mai sottovalutato.
In teoria i rendimenti dovrebbero essere conosciuti in sede di firma del contratto, dipendendo da tassi percentuali propri della compagnia di assicurazione, e quindi chi sottoscrive una polizza vita dovrebbe conoscerli a priori. Questo vale sia per i versamenti di premi fissi che di premi variabili. Nel secondo caso, sarà previsto qualche calcolo in più, ma tutto deve essere ben chiaro nel contratto.
Inoltre, per ottenere il rendimento effettivo, alla somma prevista vanno sottratti:
- i costi sostenuti
- i costi dovuti alla tassazione vigente
Alcune polizze vita prevedono che il contraente o i beneficiari ottengano un rendimento minimo garantito, ossia un rendimento che verrà corrisposto in ogni caso a fine contratto.
Al momento della stipula del contratto, si dovrebbero avere a disposizione tutte le informazioni necessarie, ma nel caso in cui i documenti relativi alla polizza non siano sufficientemente chiari a riguardo, sarebbe bene chiedere quanto più possibile alla compagnia assicurativa.
7. Cosa succede a una polizza vita in caso di decesso?
Stando al funzionamento base di un’assicurazione sulla vita, alla morte dell’assicurato, il beneficiario riceve la liquidazione delle somme assicurate. È importantissimo indicare in modo chiaro chi è il beneficiario, per evitare lunghi processi di accertamento di chi ha effettivamente diritto a questi soldi fra i vari eredi.
Nel caso in cui a morire sia l’assicurato, la procedura è chiara. Esiste però un caso speciale, che riguarda l’eventualità della morte del contraente, ossia di chi ha sottoscritto la polizza e quindi paga i premi per alimentare l’assicurazione.
Le possibilità sono due, a seconda della condizione in cui ci si trova:
- contraente e assicurato coincidono
- il contraente è diverso dall’assicurato
E la successione? Rientra nell’asse ereditario? In linea generale, il contratto di assicurazione sulla vita non entra a far parte del patrimonio ereditario del contraente e/o dell'assicurato. Gli eredi, quindi, non possono pretendere la somma assicurata.
8. Come funziona il riscatto di un’assicurazione sulla vita?
In alcuni casi, a prescindere dal verificarsi o meno dell’evento per il quale si era sottoscritta una polizza, è possibile richiedere la restituzione della somma ottenuta grazie all’assicurazione sulla vita, anche prima della scadenza effettiva della polizza. Tale pratica è chiamata riscatto.
Come farlo? Basta inviare una richiesta alla compagnia assicuratrice con la quale si è stipulata la polizza, riportando:
- tutti i dati personali e relativi al contratto
- il motivo del riscatto
- le modalità con le quali si desidera ricevere la somma
Bisogna però fare attenzione, perché a volte il valore riscattabile potrebbe essere inferiore a quanto ci si aspetta e non particolarmente conveniente, soprattutto quando ci si avvicina alla data di fine del contratto.
9. Benefici fiscali: quali si applicano sulle assicurazioni sulla vita?
Le polizze vita sono detraibili dall’Irpef del 19%, a patto che il reddito di chi le contrae non superi i 120.000 euro e che esse abbiano un limite di spesa massimo di 530 euro.
Nel caso di contratti misti, che prevedono l’erogazione della prestazione sia in caso di morte sia in caso di permanenza in vita dell’assicurato dopo la scadenza della polizza, la detrazione spetta solo per la parte di premio riferibile al rischio morte.