1. Quali sono gli svantaggi dell’investimento in ETF?
Gli ETF sono un ottimo strumento di investimento, con i loro innegabili vantaggi, ma questo non significa che siano perfetti né che siano adatti a qualsiasi tipo di investitore.
Partendo dai loro vantaggi, infatti, possiamo dedurre quali siano i loro svantaggi:
- Commissioni di negoziazione
- Spese di gestione
- Basso volume di negoziazione
- Errori di tracciamento
- Meno diversificazione
- Mancanza di liquidità
- Distribuzioni di plusvalenze
- Rendimento da dividendi inferiore
- Problemi di controllo
- Progettati per seguire, non per battere
Commissioni di negoziazione
Gli ETF non sono strumenti gratuiti. È vero che generalmente hanno costi inferiori rispetto ad altri tipi di investimento, ma vengono comunque negoziati in Borsa come le azioni: ciò significa che ci sono degli intermediari da pagare (broker).
Ogni volta che l’investitore vende o acquista un fondo, vanno pagate delle commissioni, che possono accumularsi velocemente se si decide di acquistare molto spesso piccole quantità di azioni. Il rischio? Che le performance dell’ETF ne risentano.
È quindi bene controllare se l’ETF che si sceglie prevede o meno delle commissioni di negoziazione e valutare il rendimento effettivo del fondo.
Spese di gestione
I gestori dei fondi sostengono delle spese per effettuare le comuni operazioni commerciali. Ovviamente questi costi vanno presi in considerazione quando si calcola il rendimento del proprio investimento. Un rapporto di spesa più elevato, infatti, riduce il rendimento totale dell'investitore. In linea generale, perché un ETF possa essere considerato interessante, le spese di gestione dovrebbero essere inferiori allo 0,5%.
Basso volume di negoziazione
Può succedere che il volume di negoziazione di un ETF sia basso, e che quindi lo spread denaro-lettera (differenza fra il prezzo di acquisto e quello di vendita) sia piuttosto ampio: ciò incide sul prezzo, che potrebbe non essere abbastanza vantaggioso per l’investitore.
Il volume medio di negoziazione è comunque un dato che si può controllare prima di decidere se acquistare o meno un ETF: se esso è congeniale, si può procedere con l’acquisto; in caso contrario, si potrebbe optare per un altro ETF, più liquido.
Errori di tracciamento
Non è raro che un ETF si allontani dal benchmark. Per quanto si cerchi di mantenere la performance del fondo allineata all’indice, può accadere che essa si discosti.
Prendiamo l’esempio del gestore di un fondo che deve apportare delle modifiche al fondo stesso: l'ETF potrebbe non riflettere esattamente le partecipazioni dell'indice. Ed ecco che la performance subirebbe una variazione importante rispetto a quella dell'indice.
Si tratta dei cosiddetti errori di tracciamento: la differenza tra il rendimento di un portafoglio d’investimento e il rendimento del benchmark. Come si traduce tutto questo? In un eventuale costo superiore dell’ETF rispetto alle attività sottostanti, che di conseguenza farebbe pagare un premio all’investitore al momento dell’acquisto dell’ETF.
Per fortuna gli errori di tracciamento non capitano spesso, e nel caso in cui dovessero verificarsi, vengono generalmente corretti nel tempo.
Meno diversificazione
Bisogna fare attenzione al settore o alla classe di attività dell’ETF che si sceglie. Se è vero che molti ETF offrono diversificazione perché contengono centinaia o addirittura migliaia di titoli all'interno e tra le varie classi di attività, ce ne sono alcuni che si concentrano su un particolare settore del mercato o su un sottoinsieme di una classe di attività.
Alcuni fondi, per esempio, si concentrano su azioni a grande o piccola capitalizzazione, su un particolare Paese, su un settore specifico o su una particolare materia prima. Questo potrebbe tradursi in una minore diversificazione, che dovrebbe invece essere uno dei punti forti degli ETF.
Mancanza di liquidità
Come già anticipato, a volte ci si può trovare ad avere a che fare con ETF che non si riescono a vendere o comprare. Se l’ETF è poco negoziato, ossia scambia con un volume basso e con una volatilità elevata, l’investitore potrebbe trovarsi a pagare un prezzo eccessivo. Attenzione quindi alla liquidità (e all’illiquidità) dei fondi.
Rendimento da dividendi inferiore
Alcuni ETF pagano dividendi, ma gli investitori possono ottenere rendimenti più elevati su titoli specifici, come le azioni con dividendi elevati. Ciò è dovuto in parte al fatto che gli ETF seguono un mercato più ampio e quindi hanno in media rendimenti più bassi. Se un investitore può assumersi il rischio aggiuntivo di possedere determinati titoli, può ricevere dividendi più elevati.
Problemi di controllo
L'investimento in ETF comporta un minore controllo, perché gli investitori non selezionano le singole attività del fondo. Il lavoro viene svolto da un esperto. Tuttavia, chi desidera evitare una particolare società, settore, industria o tipo di attività può preferire un’altra strategia di investimento con un approccio più pratico.
Progettati per seguire, non per battere
Gli ETF sono progettati per seguire indici, settori, materie prime o altre attività. Tuttavia, molti di essi seguono un indice di riferimento, il che significa che spesso il fondo non supererà la performance delle attività sottostanti dell'indice. Gli investitori che vogliono battere il mercato (il che comporta rischi più elevati) potrebbero voler scegliere altri prodotti e servizi.