1. Come capire se un bene messo in locazione è redditizio?
Qualsiasi investimento immobiliare comporta dei rischi, nel mattone così come sui mercati finanziari. Ma come stimare il rendimento di un progetto immobiliare locativo? Esistono alcuni elementi che si contraddistinguono come indicatori:
- la redditività locativa lorda
- la redditività locativa netta
- il valore attuale netto (VAN)
- il tasso interno di rendimento (TIR)
- il cash-flow (flusso di cassa)
Come capire se un bene locativo è redditizio?
Nel mondo delle finanze personali, e in particolar modo nell’immobiliare, la cosa più importante è fissarsi degli obiettivi patrimoniali, ossia un obiettivo da raggiungere per le proprie finanze e, più in generale, per la propria vita.
In altre parole, è praticamente impossibile rispondere alla domanda: un investimento immobiliare classico può rendere fino al 5% netto a fronte di un profilo di rischio contenuto, ma se decidi di investire in immobili passando dalla Borsa, per esempio, potresti ottenere molto di più. Si tratta del cosiddetto investimento nel “mattone di carta”, attraverso azioni, fondi immobiliari ed ETF, spesso interessante dal punto di vista fiscale.
L’investimento immobiliare su carta ha il vantaggio di essere più liquido e consentire una maggiore diversificazione del proprio portafoglio. Infatti, investendo in immobili in modo “classico” di solito non si esce dai confini della propria città o del proprio Paese. Investire attraverso un fondo o un ETF, invece, permette di aprirsi a nuovi progetti, anche lontani, diversificando così anche geograficamente e per settore.
Ma attenzione! Non buttarti sul primo rendimento elevato che vedi passare! La qualità di un investimento immobiliare non dipende unicamente da questo fattore, al contrario. Nell’immobiliare locativo è spesso più interessante scegliere un bene che ha sempre avuto affittuari in passato anche se ha un rendimento medio piuttosto che un bene che promette rendimenti stratosferici ma che fatica a trovare un inquilino.