Se ti trovi nella situazione di dover compilare il modello 730/2022 per la dichiarazione dei redditi, di certo vorrai prestare la massima attenzione per evitare eventuali errori che potrebbero causarti dei problemi successivi o uno stress che può essere facilmente evitato. Valuta le opzioni a tua disposizione per la compilazione del documento grazie alla nostra guida.
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1. Come scegliere il tipo di modello da compilare?
Al momento della compilazione del modello 730 potresti ritrovarti di fronte a una scelta. L’Agenzia delle Entrate, infatti, dà la possibilità di scegliere fra due tipi di modello 730: quello ordinario e quello precompilato. A seconda della tua dimestichezza con la procedura o della complessità o meno del tuo caso specifico, potrai decidere (o essere costretto ad adottare) l’uno o l’altro.
Partiamo da quello più “semplice”, il modello 730 precompilato. Come sai, il modello 730 precompilato ha questa vantaggiosa caratteristica di essere, per l’appunto, un documento praticamente già pronto all’uso, ossia in cui le caselle sono già state riempite con dati e cifre dall’Agenzia delle Entrate stessa, per esempio con i documenti che le sono stati forniti da eventuali sostituti d’imposta, grazie al tracciamento di alcune spese mediche o anche recuperandoli dalle dichiarazioni degli anni precedenti.
Sarà quindi semplice se, com’è ovvio, l’Agenzia delle Entrate è riuscita a estrapolare tutti i dati relativi alla tua situazione. Infatti, è di vitale importanza, nel caso in cui si adoperi questa tipologia di modello, ricontrollare con la massima cura che tutto sia in ordine. È giusto sottolineare questo punto per una semplice ragione: se non vi sono errori, o se invii il modello precompilato così com’è, non è previsto il controllo formale da parte del Fisco. Se invece vengono apportate delle modifiche alla determinazione del reddito o dell’imposta, se vi sono cambiamenti agli oneri deducibili o detraibili, allora questo esonero viene revocato e il Fisco farà i suoi controlli.
Se desideri compilare da solo il modello ma l’Agenzia delle Entrate non ha predisposto per te quello precompilato, oppure possiedi dei redditi che non rientrano nella lista di quelli che si possono dichiarare con il modello 730, allora c’è una possibilità, anche se più complessa. Innanzitutto sappi che dovrai presentare la dichiarazione utilizzando le modalità cosiddette “ordinarie”, vale a dire con il 730 ordinario o con il modello REDDITI. Vediamo insieme come si presenta il modello 730 ordinario e quali azioni dovrai svolgere. La seguente spiegazione potrebbe rivelarsi utile anche per chi deve presentare il modello 730 precompilato, consentendogli infatti di comprendere a che cosa corrispondono le diciture presenti sul suo documento
2. Modello 730 ordinario: come si compila?
Rispetto al modello precompilato, che come abbiamo detto e come dice il nome stesso, ha le caselle già riempite, il modello ordinario si presenta vuoto. Ciò significa che un mondo di possibilità ci si apre davanti… non esattamente. Significa solamente che, documenti alla mano, dovremo metterci nei panni dell’Agenzia delle Entrate e compilare una a una le varie caselle. Partiamo dal principio.
La prima sezione è quella relativa ai dati anagrafici del contribuente. Cognome, nome, sesso, data e luogo di nascita, residenza anagrafica e domicilio fiscale sono obbligatori. Sono invece facoltativi il numero di telefono e la mail.
Nella seconda sezione andranno indicati i familiari a carico. Coniuge e figli devono essere riportati anche se non abitano con te, mentre tutti gli altri devono necessariamente essere conviventi (a meno di non dover loro gli alimenti). Vengono considerati familiari a carico i soggetti con un reddito annuo inferiore a 2840,51 € (al lordo degli oneri deducibili).
In seguito, se hai un sostituto d’imposta, indica i suoi dati oppure, in caso di assenza, barra la casella corrispondente alla tua situazione.
Bene, la prima parte è andata, ora comincia la parte di compilazione relativa ai quadri. Come abbiamo già anticipato, si tratta di un’operazione lunga e piuttosto complessa. Raramente intraprenderai quest’avventura da solo. A titolo di conoscenza, qui proveremo a spiegare chi deve riempire le caselle, ma difficilmente ci aspettiamo che una persona che si approccia per la prima volta alla dichiarazione dei redditi, decida di optare per il modello 730 ordinario senza l’aiuto di un professionista, soprattutto quando esiste il modello precompilato.
Il Quadro A
Il primo quadro che ti troverai davanti è il Quadro A. Si tratta della sezione che riguarda i redditi derivanti dai terreni.
Devi compilare questo quadro se possiedi terreni situati nel territorio dello Stato italiano a titolo di proprietà, enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale (questi terreni devono essere iscritti in catasto come dotati di rendita); se sei un affittuario che esercita l’attività agricola (nei fondi condotti in affitto) e/o un associato (nei casi di conduzione associata), compilando solo la colonna relativa al reddito agrario; se sei socio, partecipante dell’impresa familiare o titolare d’impresa agricola individuale non in forma d’impresa familiare che conduce il fondo (compilando solo la colonna del reddito agrario se non possiedi il terreno a titolo di proprietà, enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale).
I redditi dominicali e agrari possono essere ricavati direttamente dagli atti catastali se la coltura praticata corrisponde a quella risultante dal catasto; se non corrisponde, vanno seguite le indicazioni contenute in Appendice alla voce "Variazioni di coltura dei terreni".
Il Quadro B
Viene poi il Quadro B, che si divide in due sezioni: la prima (B1-B6) riguarda i redditi da fabbricati, mentre la seconda (B11) serve a indicare i dati relativi ai contratti di locazione.
Dovrai utilizzarlo se sei proprietario di fabbricati situati nello Stato italiano che sono o devono essere iscritti nel catasto dei fabbricati come dotati di rendita; se sei titolare dell'usufrutto o di altro diritto reale su fabbricati situati nel territorio dello Stato italiano che sono o devono essere iscritti nel catasto fabbricati con attribuzione di rendita; se possiedi immobili non considerabili come rurali (secondo le leggi in vigore); se sei socio di società semplici e di società a esse equiparate, che producono reddito di fabbricati. Per ciascun immobile dichiarabile nella prima sezione, dovrai utilizzare un rigo diverso.
Il Quadro C
Nel Quadro C vanno indicati i redditi di lavoro dipendente, i redditi di pensione e i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente percepiti nell'anno precedente. I dati da indicare in questo quadro si possono ricavare dalla Certificazione Unica rilasciata dal sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) oppure dalla certificazione rilasciata dal soggetto che non possiede la qualifica di sostituto (ad esempio, il privato per il lavoratore domestico). Il quadro C si compone di sei sezioni:
sezione I → redditi di lavoro dipendente, di pensione e alcuni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, per i quali spetta una detrazione d’imposta rapportata al periodo di lavoro; al rigo C5 andrà inoltre indicato il numero di giorni relativi al periodo di lavoro
sezione II → redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente per i quali spetta una detrazione d'imposta ma non rapportata al periodo di lavoro (ad esempio, i compensi pagati per la collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili, le borse di studio, gli assegni periodici percepiti dal coniuge, ecc.)
sezione III → ritenute Irpef e addizionale regionale all'Irpef trattenuta dal datore di lavoro sui redditi indicati nelle sezioni I e II
sezione IV → addizionale comunale all'Irpef trattenuta dal datore di lavoro sui redditi indicati nelle sezioni I e II
sezione V, sulla riduzione della pressione fiscale → permette a chi presta l’assistenza fiscale di calcolare in modo corretto il bonus Irpef, il trattamento integrativo e l’ulteriore detrazione, per ottenere in tal modo le agevolazioni che spettano
sezione VI (detrazione per comparto sicurezza e difesa) → solo per il personale militare delle Forze armate per il quale è prevista una riduzione dell’Irpef
Il Quadro D
Viene poi il quadro D sugli altri redditi, suddiviso in due sezioni:
sezione I → redditi di capitale, redditi di lavoro autonomo e redditi diversi (per i quali non è prevista una detrazione, come eventuali vincite a lotterie, concorsi a premio, giochi e scommesse organizzati per il pubblico o premi attribuiti in riconoscimento di particolari meriti artistici, scientifici o sociali)
sezione II → tutti i redditi percepiti nell’anno precedente dagli eredi e dai legatari a causa della morte dell'avente diritto, ad esclusione dei redditi fondiari, d'impresa e derivanti dall'esercizio di arti e professioni e le imposte e gli oneri rimborsati nell’anno precedente e altri redditi soggetti a tassazione separata
Il Quadro E
Nel quadro E vanno indicate le spese sostenute nell'anno precedente per le quali si possono applicare detrazioni d'imposta o deduzioni dal reddito.
Le spese nella prima sezione si possono riassumere in questa tabella:
La detrazione d'imposta per alcune delle spese indicate nella tabella varia in base all'importo del reddito complessivo (inferiore o superiore a 120.000 € e fino a 240.000 €).
Il Quadro F
Il quadro F riguarda i versamenti di acconto, le eccedenze che risultano dalla precedente dichiarazione, da dichiarazioni integrative presentate oltre l’anno successivo, le ritenute (diverse da quelle presenti nei quadri C e D, unitamente a quelle che, insieme agli acconti, sono state sospese in seguito a eventi eccezionali, come terremoti, alluvioni, trombe d'aria, eruzioni vulcaniche, ecc.) e tutta una serie di altri dati, come le ritenute relative a redditi percepiti tramite pignoramento presso terzi o quelle per locazioni brevi.
Il Quadro G
Il quadro G racchiude i crediti d’imposta, ossia quei crediti verso lo Stato che riducono l’ammontare di debiti o imposte dovuti. Si tratta di un’agevolazione che viene riconosciuta in presenza di condizioni ben precise e consente il recupero di una parte di quelle imposte che altrimenti risulterebbero duplicate.
Il Quadro I
Potrai compilare il quadro I se scegli di usare l'eventuale credito che risulta dal modello 730 per pagare le imposte (non comprese nel modello 730) che possono essere versate per mezzo del modello F24.
Il Quadro K
Il quadro K ti interesserà solo se sei un amministratore di condominio. Serve per effettuare tutta una serie di adempimenti, come la comunicazione dei dati identificativi del condominio oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio realizzati sulle parti comuni condominiali, la comunicazione annuale all'Anagrafe Tributaria dell'importo complessivo dei beni e servizi acquistati dal condominio nell'anno solare e dei dati identificativi dei relativi fornitori (altri condomìni, super condomìni, consorzi o enti di pari natura, ai quali il condominio amministrato abbia corrisposto nell'anno somme superiori a euro 258,23 annui a qualsiasi titolo).
Ultimo quadro
Infine, un quadro per coloro che sono iscritti nei registri anagrafici del Comune di Campione d’Italia. Il contribuente indicherà nel quadro L l’ammontare dei soli redditi prodotti in euro, già indicati nei rispettivi quadri A, B, e D, per cui intende usufruire dell’agevolazione, e dei redditi prodotti in franchi svizzeri.
3. Il modello 730-1: a chi destinare 8x1000, 5x1000 e 2x1000?
Una volta compilati tutti i quadri della prima parte del modello, ti ritroverai di fronte la scheda per la scelta della destinazione dell’8 per mille, del 5 per mille e del 2 per mille dell’Irpef. Si tratta di quote sull’Irpef che il contribuente può decidere di destinare a specifiche finalità e si chiamano così perché, concretamente, la somma devoluta corrisponde allo 0,8%, 0,5% e 0,2% dell’Irpef.
Di certo in questa sede non ti indicheremo come effettuare la tua scelta, ma cercheremo di darti una visione più completa di ciascun dispositivo per permetterti di farti un’idea e quindi decidere consapevolmente a chi destinare i tuoi soldi. Puoi anche decidere di scegliere tutte e tre le destinazioni.
L’8 per mille
L’8 per mille serve a finanziare alcune attività di rilievo sociale e culturale dello Stato italiano (enti no profit) o di una confessione religiosa. Nello specifico, potrai decidere di devolvere l’8 per mille:
allo Stato;
alla Chiesa Cattolica;
all'Unione italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno;
alle Assemblee di Dio in Italia;
alla Chiesa Evangelica Valdese;
alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia;
all'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane;
alla Sacra Arcidiocesi ortodossa d'Italia ed Esarcato per l'Europa Meridionale;
all'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (IBISG).
Se non esprimi alcuna preferenza, ossia se non firmi, allora la quota verrà divisa secondo la proporzione derivante dalle scelte espresse; la quota che risulterà non attribuita e che proporzionalmente spetterebbe alle Assemblee di Dio in Italia e alla Chiesa apostolica in Italia sarà devoluta alla gestione statale.
Il 5 per mille
Il 5 per mille può essere destinato alle seguenti finalità:
sostegno del volontariato, ONLUS, associazioni di promozione sociale, associazioni e fondazioni
finanziamento della ricerca scientifica e universitaria
finanziamento della ricerca sanitaria
finanziamento delle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici
sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza
sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal CONI
sostegno degli enti gestori delle aree protette
Il 2 per mille
Infine si può destinare il 2 per mille a favore di un solo partito politico, a cui è associato un codice specifico. L’elenco con i codici è riportato nella tabella “Partiti politici ammessi al beneficio della destinazione volontaria del due per mille dell’Irpef” nelle istruzioni del modello 730.
4. Tiriamo le somme
Siamo arrivati alla fine dei quadri necessari per la dichiarazione dei redditi con il modello 730. Sono moltissime informazioni, e possono sicuramente spaventare o far venire il mal di testa in un primo momento.
Possiamo dire che tutto si riassume in due punti essenziali:
Se si tratta della tua prima dichiarazione dei redditi con modello ordinario e hai il tempo, la pazienza e il “coraggio” di leggere le istruzioni dettagliate messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, innanzitutto complimenti, di sicuro non può che essere un buon esercizio per familiarizzare con termini, procedure e documenti di cui avrai bisogno per il resto della vita;
Se ne hai la possibilità, però, fatti accompagnare da qualcuno, oppure opta per il modello precompilato. O magari fai una prima volta la dichiarazione con qualcuno, prendi appunti e capisci davvero come fare, per poi, l’anno successivo sentirti davvero a tuo agio.
Domande frequenti
🤝 A chi posso rivolgermi per avere assistenza nella compilazione del modello 730?
Se già non hai un commercialista, puoi richiedere l’assistenza a un CAF o a un professionista abilitato. Si tratta della modalità con cui andare sul sicuro, perché potrai fare affidamento all’esperienza di persone competenti, che, dietro compenso, potranno aiutarti a fare tutto il necessario per completare la tua dichiarazione dei redditi. Avranno ovviamente bisogno dei documenti comprovanti redditi, spese, ecc, ossia tutto il necessario di cui avresti bisogno tu se decidessi di fare da solo.
👨🌾 Che cos’è l’enfiteusi?
L'enfiteusi è un diritto reale di godimento su un fondo di proprietà altrui, generalmente agricolo. Il titolare di tale diritto ha la facoltà di godimento pieno sul fondo stesso, ma in cambio deve migliorare il fondo stesso e pagare al proprietario un canone annuo in denaro o in derrate.
✅ Come faccio a controllare se il mio modello 730 è stato accettato?
Se nella schermata compare la dicitura "Elaborato" potrai scaricare la ricevuta; al contrario, se leggi "Scartato" significa che il 730 non è stato acquisito.
🤔 Qual è la differenza fra spese deducibili e spese detraibili?
Le spese deducibili vengono sottratte dall'ammontare del reddito complessivo, mentre le spese detraibili sono le spese che si sottraggono dall'imposta lorda.