1. I supporti che permettono di investire in criptovalute
Comprare delle criptovalute prende meno di un minuto. Ancora pochi anni fa, una cosa simile non era così semplice per un investitore alle prime armi.
Esiste un ventaglio di possibilità per investire nelle criptovalute. Di sicuro hai già sentito parlare delle piattaforme di scambio Coinbase, Crypto.com, Binance o Youngplatform. Ne esistono tantissime altre (che propongono più o meno lo stesso servizio), ripartite ai quattro angoli del globo.
Le piattaforme 100% crypto
Essenzialmente, una piattaforma crypto (chiamata anche “exchange”) permette:
- lo scambio di criptovalute con altre criptovalute
- lo scambio di euro (o altre valute statali) con criptovalute
- lo scambio di criptovalute con una valuta
- il trading con effetto leva
In generale, scegliere in che cosa investire non è per niente scontato. Ancor meno per chi lo fa con le criptovalute: riuscire a orientarsi in questo universo digitale è decisamente complicato. Alcuni siti, per esempio, propongono funzionalità avanzate, rendendo il loro utilizzo meno intuitivo.
Un buon modo per cominciare a muoversi in questo mondo è quello di scoprire come vengono classificati gli exchange su Coinmarketcap.com. Questo sito specializzato nella raccolta di dati crypto recensisce e valuta gli exchange in base a 4 fattori principali:
- traffico web
- liquidità
- volume delle transazioni
- fiducia nella trasparenza dei dati trasmessi
Prendiamo 5 piattaforme di scambio e mettiamole a confronto.
Diverse piattaforme con sede al di fuori dell’Italia non accettano l’euro, e trattano tutte le transazioni in dollari o nella moneta locale. Noi consigliamo sempre di scegliere un exchange che permette di vendere e comprare criptovalute in euro.
In generale, l’acquisto di criptovalute si svolge nel modo seguente:
- iscrizione classica (nome, mail, numero di telefono, ecc.)
- verifica del documento di identità e certificazione del conto
- connessione al conto in banca italiano
- acquisto di criptovalute tramite carta o bonifico
- stoccaggio delle criptovalute su una piattaforma, o trasferimento delle criptovalute verso un portafoglio esterno
Grazie a delle funzionalità avanzate per fare trading e a delle tariffe interessanti, questi exchange sono di solito consigliati agli investitori che hanno già una buona base di conoscenze sullo scambio di criptovalute.
Comprare criptovalute su un’app
Alcune aziende sono nate per permettere ai privati di acquistare criptovalute. Una di queste è Youngplatform, che permette di investire nelle crypto direttamente dall’app.
Queste applicazioni sviluppate da FinTech permettono quindi di acquistare criptovalute. Di solito, godono di una buona reputazione perché propongono anche i tradizionali servizi finanziari: conti correnti o di deposito, prestiti, salvadanai, ecc…
Più accessibili a chi è alle prime armi, va però sottolineato che hanno commissioni maggiori degli exchange specializzati in crypto.
Le piattaforme regolate dall’Organismo Agenti e Mediatori (OAM)
Il 17 febbraio 2022 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha emanato un nuovo decreto che regola i requisiti di registrazione per gli operatori in valuta virtuale o Virtual Asset Service Provider, ossia gli intermediari finanziari che propongono servizi di investimento in criptoasset.
A partire dal 16 maggio, chiunque desiderasse esercitare servizi legati all’utilizzo di monete virtuali e portafogli digitali, ha dovuto iscriversi all’OAM, l’Organismo Agenti e Mediatori. Chi già svolgeva la propria attività in Italia ed era in possesso dei requisiti di legge, ha potuto continuare a farlo, a condizione di aver inviato la domanda di iscrizione al Registro entro i 60 giorni successivi al 16 maggio. Tempo quindi fino a metà luglio. In caso di mancato rispetto del termine o di rifiuto all’iscrizione da parte dell’Organismo, l’esercizio dell'attività verrà considerato abusivo.
Anche gli altri Paesi europei cominciano a regolamentare le piattaforme: in Francia è obbligatorio iscriversi come PSAN (préstataire de services sur actifs numériques, il corrispettivo francese degli operatori in valuta virtuale) e, più in generale, l’Unione Europea sta lavorando per regolamentare tutti i Paesi dell’eurozona.
Per consultare la lista delle società già registrate come operatori in valuta virtuale in Italia, si rimanda alle fonti.